Molto spesso le persone vengono in studio portando esami strumentali quali Rx o Risonanza Magnetica, convinti che nel referto sia indicata la diagnosi del loro problema (solitamente ernie o artrosi). E rimangono spiazzati quando vedono che metto gli esami da parte per guardarli alla fine del colloquio e della valutazione.
Siamo stati abituati a pensare a questi esami come ad una sfera di cristallo da scrutare per poter “scovare” la causa del dolore, dimenticandoci che invece sono una delle tappe finali del processo che il medico (e il fisioterapista per la parte funzionale) mette in atto per formulare una diagnosi. Per molti anni (e spesso è ancora così) la medicina si è focalizzata solo sull’aspetto anatomico e strutturale dell’individuo; più recentemente invece si è capito che le dinamiche alla base di un dolore o di una patologia sono molto più complesse e spesso dipendono da molti fattori. Numerosi studi ormai sono concordi nell’affermare la bassa correlazione tra dolore e degenerazione del tessuto in varie problematiche (lombalgia, cervicalgia, artrosi, tendinopatie): il motivo è che queste degenerazioni sono presenti anche nelle persone che non hanno dolore, e quindi è assolutamente normale vederle dopo una certa età, tanto quanto lo è avere i capelli bianchi!
Guardando gli esami non è possibile capire chi ha dolore e chi no; allo stesso modo, non ha senso affidarsi unicamente a questi esami per capire l’origine del problema.
E’ proprio per questo motivo che di solito li visiono per ultimi: per non lasciarmi influenzare.
Altri studi si spingono perfino oltre: parrebbe che chi si sottopone ad esami strumentali precocemente rischia di percepire dolore più a lungo, o in altre parole di cronicizzare. Il motivo? Forse perchè il paziente si autoconvince di essere “malato” e quindi mette in atto una serie di meccanismi psicologici e comportamentali che gli fanno percepire maggiormente il dolore tendendo a utilizzare meno il segmento coinvolto, rallentando il processo di recupero.
Quindi la prossima volta che avete mal di schiena o male al collo non pretendete che il vostro medico vi prescriva subito un esame! E se lo avete fatto, fatelo leggere a chi sa come interpretarlo, vi eviterete preoccupazioni inutili.